L'arte evocativa di Chen Jiang Hong

Nei mesi di marzo ed aprile 2018, presso la Biblioteca Pubblica di Albinea (RE), si è svolto un ciclo di incontri formativi a cura di Equilibri, ed uno di questi era interamente dedicato a Chen Jiang Hong
Non ho potuto esimermi dal parteciparvi, ed è stato quasi "illuminante" vedere quest'uomo minuto, composto e molto elegante che parlava in un francese scorrevolissimo (è nato in Cina ma è naturalizzato a Parigi) narrando, come se stesse scrivendo una delle sue storie, la sua vita, i suoi maestri e le opere che l'hanno ispirato. 

Non a caso, il titolo dell'incontro era proprio "Chen Jiang Hong: il principe delle storie. L'arte di illustrare e raccontare".

Si inizia ripercorrendo la storia degli albi illustrati in Cina, dove nel 1884 è stato realizzato il primo, ad opera degli inglesi. 
Successivamente, durante la guerra civile ed il governo di Mao Tze Tung, la produzione letteraria era totalmente di partito e politicante, dunque c'era poca scelta per il puro piacere di leggere.
Finalmente, nel 1963, la casa editrice "L'école des loisirs", presso la quale Chen inizia a pubblicare, decide di passare dalla produzione di libri per la scuola ad i libri "per svago", con l'obiettivo primario di fare letteratura promuovendo i libri per i bambini.
Grazie a questa scelta editoriale, nel 1975 nascono le prime collezioni di libri tascabili per bambini, nel 1981 crea una partnership con la casa editrice Pastel in Belgio, e nel 1989 anche con l'Italia, la Babalibri (attuale casa editrice dei libri di Chen).
Dunque, all'inizio della sua carriera come illustratore, Chen Jiang Hong traeva ispirazione da immagini cinesi del XIII secolo, senza considerare l'ipotesi di scrivere anche i testi delle storie. 
Però poi, nel 1997 esce il primo libro illustrato da lui e scritto in collaborazione con Boris Moissard: "La légende du cherf-volant".

Quest'albo racconta e rappresenta la "Festa di primavera" (il Capodanno Cinese)
partendo da un'illustrazione trovata in un libro a soffietto del 1200.
All'inizio della sua carriera come scrittore, invece, ha deciso di documentarsi nella cultura letteraria occidentale ed anche in quella americana sulla presenza di libri, o albi illustrati che richiamassero il mondo cinese. Purtroppo, ciò che il mercato offriva era una rappresentazione della popolazione cinese molto stereotipata ed una serie di errori nella scrittura di ideogrammi che l'hanno un po' inorridito (come se l'idea di scrivere con ideogrammi fosse interpretata più come un "abbellimento della scena" che come comunicazione vera e propria).
Perciò decise di mostrare ai bambini qualcosa di reale della Cina odierna, non stereotipata, con l'obiettivo di prendere i lettori per mano ed accompagnarli nel libro.

Nel 2001 esce in Francia "Zhong Kui", una rappresentazione su libro di un'opera teatrale, e secondo Chen la parte più difficile è stata proprio la scelta della copertina. Di seguito a sinistra c'è l'immagine che avrebbe voluto scegliere lui, a destra quella che poi è stata effettivamente scelta:

Per entrambe le immagini sono stati utilizzati colori molto forti e decisi, soprattutto colori primari; considerando il target a cui è rivolto l'albo però (prevalentemente bambini), la prima immagine, così d'impatto avrebbe rischiato di suscitare paura in loro distogliendoli dalla lettura, cosa che non succede con la seconda, dove l'atmosfera è più distesa e serena.


In conclusione, dopo aver fatto una carrellata di autori che rappresentano il meglio della letteratura per l'infanzia da fine '700 (si va da John Newberry, primo autore di libro per immagini, a Beatrix Potter, Jean de Brunhoff e tanti altri) ha delineato quelle che sono, secondo lui, le qualità essenziali dell'immagine narrativa: 
  1. capacità di qualificazione immediata
  2. forte potere persuasivo
  3. efficacia comunicativa.
E per finire, come ogni divo che si rispetti, momento autografi...a modo suo!


 <<E la donna molto, molto vecchia le disse: "L'ingiustizia, la cupidigia e la crudeltà non trionferanno. Asciuga le tue lacrime e vai a salvare il signor Lo.">> tratto da Lian, Chen Jiang Hong, 2004.

Con la speranza di avervi incuriositi su questo autore così particolare e assai riconoscibile,
stavolta ci vediamo davvero al prossimo libro! 
E ricordate, si tratta della storia di un grande artista tanto tormentato quanto talentuoso, narrata da un insolito punto di vista. 

Valentina

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