Il topo dalla coda verde - Leo Lionni

Il topo dalla coda verde - Leo Lionni
"Il topo dalla coda verde" è stato pubblicato per la prima volta nel 1973 e si annovera tra i grandi libri scritti dal genio Leo Lionni. Nonostante abbia ormai 46 anni, questo albo illustrato risulta ancora attuale ed una sola lettura non basta per comprenderne i significati più profondi.
Leo Lionni è stato uno dei principali fautori della letteratura per l'infanzia e l'adolescenza di qualità, secondo la quale uno scritto non "insegna" e non ci sono libri "medicina", ma grazie ad una buona scrittura ed a delle illustrazioni adeguate, un libro ha la capacità di trasmettere messaggi positivi che veicolano valori e stili di vita.

E visto che siamo appena entrati nell'atmosfera del Carnevale, questo albo illustrato fa al caso nostro!

Un gruppo di topi di campagna viveva una vita pacifica in un angolo tranquillo del bosco, gustando bacche e frutti della terra.
Fino a che non arrivò nel loro nascondiglio un topo di città...


...e loro, molto curiosi di questa novità, si informarono su com'era la vita in città, cosa si faceva e come si trascorreva il tempo.


"E' quasi sempre triste e pericolosa. Ma qualche volta è stupenda"
"Quando?" domandarono i topi incuriositi.
"A Carnevale."

Infatti a Carnevale in città tutti danzavano per le strade, facevano feste e banchetti, lanciavano coriandoli. 
E tutti indossavano una maschera.

A questa novità i topi raddrizzarono le orecchie e decisero di organizzare anche loro un Carnevale.
Così si misero al lavoro di buona lena, decorarono cespugli e prepararono maschere di feroci animali da indossare a mezzanotte.
Finalmente arrivò il gran giorno e tutti vestiti a festa, con parrucche e cappelli (un topo si era perfino dipinto la coda di verde), danzarono, cantarono, si divertirono fino a che la luna non fu alta nel cielo.
A quel punto indossarono le maschere che avevano preparato meticolosamente e...poco per volta si dimenticarono di essere topi pacifici, si dimenticarono il Carnevale, si dimenticarono com'era gioioso cantare e ballare in compagnia. 
E credettero davvero di essere animali feroci. 
Si aggrapparono ai rami, urlarono e strepitarono gli uni contro gli altri.


Passarono i giorni... ma la situazione non cambiò.

Fino a che una mattina comparve al loro cospetto un topo grande, gigante, il più grande topo che loro avessero mai visto.
Spaventatissimi, iniziarono a correre con le loro maschere ma il topo, non avendo questo peso, li raggiunse in un baleno.


E li interrogò, chiese loro di cos'avessero paura e perché scappavano.

Le maschere, quelle che loro avevano costruito con passione ed impiegando del tempo, quelle maschere li avevano resi incapaci di vedere la realtà.
Quelle maschere avevano stravolto il loro equilibrio e le dimensioni del loro mondo.
Grazie a quel topo, grande o piccolo come loro, lo avevano capito.

E il topo dalla coda verde?
Lui, quella coda, non l'ha più ricolorata. 
In fondo, è rimasto un ricordo di quest'esperienza.

Spendo giusto due parole, come se quelle scritte finora non fossero sufficienti, per mostrare quanto un racconto apparentemente semplice, che narra la festa di Carnevale vissuta da un gruppo di topi, contenga temi grandi, complessi e discussi in ogni tempo, come la veridicità dell'essere e la ricerca dell'Identità.
Grandi temi che forse poco si addicono alla spensieratezza del Carnevale, ma in questo luogo si può andare controcorrente, e parlare anche di grandi temi.
Non può essere una maschera a celare per sempre l'identità di un individuo, prima o poi la maschera cade e bisogna fare i conti con sé stessi, con la propria vulnerabilità e fallibilità.
E se insegniamo ai nostri bambini e ragazzi che non è vero che è sempre tutto facile, non è vero che tutto gli è dovuto, e soprattutto non è vero che saranno sempre i primi e non falliranno mai, forse un domani vedremo adulti più consapevoli ed attenti rispetto a quelli di oggi.

E voi? Quante maschere avete indossato o fatto indossare?
Valentina (vestita della sua proverbiale maldestrezza!)

IL TOPO DALLA CODA VERDE
Scritto ed illustrato da: Leo Lionni
Edito da: Babalibri
Anno di pubblicazione: 1973
40 pagine

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